Con sentenza n. 43794 del 21 agosto 2018, depositata il 3 ottobre, la Sezione feriale della Suprema Corte, esclude ogni addebito colposo al medico che, discostandosi dalle
best practice, attua una differente terapia al paziente, già gravemente compromesso a livello cardiologico,
"ben potendo l'esito infausto essersi verificato a prescindere in quanto le condizioni gravi del paziente, anche ove si fosse trattato di un evento aritmico defibrillabile, non avrebbero consentito una risposta ed un ripristino di un'attività elettrica efficace".
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