Testo Unico Ambiente: è reato lo scarico in risorse idriche protette o destinate al consumo umano

fascicoli
La cassazione ha precisato la portata del “nuovo” art. 29 quattuordecies, co. 3 lett. c) D. Lgs. 152/2006, secondo cui continua a costituire reato la condotta di chi, pur in possesso dell’AIA, non ne osserva le prescrizioni (o non osserva quelle imposte dall’autorità competente) nel caso in cui l’inosservanza sia relativa a scarichi recapitanti nelle aree di salvaguardia delle risorse idriche destinate al consumo umano (art. 94) oppure in corpi idrici posti nelle aree protette. La cassazione ha stabilito che la previsione incriminatrice in esame si applica alle sole condotte di scarico non autorizzato che recapitino direttamente in un corpo idrico posto all’interno di un’area protetta (nel caso posto al vaglio della Corte, "lo scarico era collocato non nell’area protetta, quanto in un corpo idrico sito in una zona ad esso contigua, il quale, nel suo percorso a valle attraversava, tra l’altro, una zona protetta”).

Scarica la sentenza